Abbiamo perso Giacomo Rizzo
é difficile tratteggiare un Uomo così, perché puoi sempre cadere nella facile retorica, o nella più sterile delle rappresentazioni. Giacomo innanzitutto era un Uomo con la U maiuscola, innamorato dello sport e di tutto quello che lo sport regala agli atleti, ai dirigenti, e a tutte le famiglie che vivono nello sport. Pensava come il sottoscritto che lo sport fosse veicolo di valori, che poi si sarebbero riversati positivamente nella società civile. Giacomo mi contattó molti anni fa perché dirigeva lo Splendido ed articolato mondo delle Venetiadi, che é stato distrutto perché non era un mondo politicizzato. Con Lui e con la Sua spinta e con la spinta dei suo figli Andrea e Roberta, abbiamo organizzato e tenuto fede alle Venetiadi per moltissimi anni. Dai toni burberi, ma sinceri, Giacomo si era ritagliato ormai da anni, una assoluta preminenza nell’ambito della dirigenza sportiva nel centro storico veneziano, con lo sci club da Lui pensato e da Lui fondato. Per non tralasciare il Suo primo amore, la lotta libera e la lotta greco romana a cui diede un grande impulso nel primo dopo guerra reggendo la Reyer ginnastica pesante per alcuni anni. Io ho imparato molto da Giacomo, quando ci si trovava per la strada i nostri incontri si dilatavano a dismisura, e come sempre dovevo render conto di quanto fatto, di come stavano gli atleti di cosa pensavo…., lo dico con le lacrime agli occhi, era un Uomo Eccezionale. Uno dei Suoi vanti era che Suo nipote Mario, aveva vinto anche un titolo Italiano lead nell’under 12 precisamente all’Aquila, mi diceva, go me fia Giudice Internazionale, mi go fatto tanto per lo sport a Venesia, i me fioi se tutti grandi atleti, vedi Roberta nello sci e Andrea in atletica e nello sci, cossa ti vol de più!!!! Mi mancherai Giacomo, mi mancheranno i Tuoi modi bruschi, i tuoi brevi sorrisi, e il saper distinguere gli atleti e i veri dirigenti sportivi dalle mezze calzette. Comunque sei nel mio cuore.
Paolo.