Alessia Succo, l’ostacolista più veloce al mondo: il record della 16enne torinese
Un weekend da sogno e un’impresa destinata a rimanere nella storia dell’atletica italiana. Alessia Succo, talento dell’Atl. Settimese, ha illuminato il secondo giorno dei campionati italiani Allievi ad Ancona, stabilendo il nuovo record del mondo Under 18 nei 60 metri ostacoli con il tempo straordinario di 8’’07. Con questo crono, la torinese migliora di dodici centesimi il suo primato nazionale di categoria di 8’’19 fissato il 25 gennaio a Fossano e batte il precedente record mondiale di 8’’10, detenuto dalla francese Cyréna Samba-Mayela dal 2017.
L’impresa di Alessia Succo conferma il talento straordinario della giovane piemontese, che in finale ha demolito la concorrenza lasciando il secondo posto a Matilde Lui (8’’49) e il terzo a Eleonora Rossi (8’’55).
Alessia, 16 anni compiuti il 7 febbraio, ha raccontato con serenità il suo approccio alla gara: «Dopo il terzo posto nei 60 metri piani avevo in mente di arrivare nelle prime tre anche nei 60 metri ostacoli. Nelle batterie mi sono preservata perché volevo dare tutto nella finale». Una scelta strategica vincente, che ha portato a un risultato incredibile. Adesso, per la giovane campionessa si apre la strada verso il meeting internazionale di Vittel (Francia), dove gareggerà nel triangolare contro le migliori atlete di Italia, Francia e Portogallo ai primi di marzo. L’obiettivo è continuare a crescere e farsi trovare pronta per i prossimi grandi appuntamenti.
Liceo scientifico all’Einstein
Ma chi è Alessia Succo fuori dalla pista? Frequenta la seconda liceo scientifico all’Einstein a Torino, è una ragazza solare, ama uscire con gli amici, ascoltare musica e, ovviamente, allenarsi con costanza: «Faccio 4-5 allenamenti a settimana più la palestra». Gli ostacoli sono la sua passione e per il futuro guarda ai 200 metri e ai 100 hs. «Un record non capita spesso, sarò felice di condividere questo momento speciale con le compagne di squadra, la mia famiglia, il mio allenatore, magari con una cena a base di sushi. Lo adoro» racconta sorridendo.
Una scheggia
Tra le prime a celebrare la sua impresa c’è nonna Piera che con orgoglio commenta: «Io l’ho sempre detto che questa bambina era una scheggia. Fin da quando era piccola, nel passeggino era tutto movimento e guarda adesso dov’è arrivata». La nonna ha scoperto la notizia sentendo la televisione: «Ho sentito solo il titolo italiano, ma già ero contentissima per lei. Poi quando ho saputo del record mondiale, non avevo parole». La forza di Alessia «è la determinazione, il potenziale ce l’ha più nella testa che nelle gambe. Non si fa condizionare da niente, neppure dal telefonino. Somiglia a Sinner sotto un certo punto di vista, esprime il massimo della felicità, quando mette le mani a croce sul petto dopo una gara».
Chi conosce meglio di tutti atleticamente Alessia, è il suo allenatore, Pierluigi Crisai che la segue dalle scuole elementari e ne sottolinea la crescita complessiva: «Sapevamo che avrebbe migliorato il suo tempo, ma non così tanto e nella stessa gara. Non ce lo aspettavamo. Dimostra il suo carattere e la maturità che ha acquisito, anche al di là della prestazione eccezionale».
Alessia, intanto, resta con i piedi per terra. «Spero di partecipare agli Europei di categoria ma rimango concreta». Tra le sue scaramanzie «cerco sempre di avere il pettorale numero 7, perché sono nata il 7 ed è il mio numero preferito».